Chiesa di S. Eustochia e Monastero di Montevergine
CHIESA DI S. EUSTOCHIA E MONASTERO DI MONTEVERGINE
Messina
CHIESA DI S. EUSTOCHIA E MONASTERO DI MONTEVERGINE
Messina
L’Archeoclub D’Italia – sede AREA INTEGRATA DELLO STRETTO – nell’anno sociale 2023, al fine di promuovere e valorizzare i beni archeologici, storico-architettonici e ambientali presenti nel territorio, e di implementarne la fruizione, dota di QRcode il pannello didattico della Chiesa di S. Eustochia e Monastero di Montevergine
Il monastero fu fondato nel 1457 per volere della nobile Esmeralda
Eustochia Calafato (1434-1485) che prese i voti di clarissa.
Figura carismatica, suor Eustochia fu beatificata nel 1782 e canonizzata a Messina l’11 giugno 1988 da papa Giovanni Paolo II.
Viene festeggiata il 20 gennaio.
Il complesso, con la chiesa dedicata all’Assunta, fu ricostruito nella metà del XVII secolo su progetto dei messinesi Nicola Francesco Maffei e Andrea Suppa e completato da Antonino Maffei.
Subì vari rifacimenti per i danni causati dalla rivoluzione antispagnola del 1674-78 e per i terremoti verificatisi tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento.
Il violento sisma del 28 dicembre 1908 rase al suolo il monastero e parte della chiesa, risparmiando solo il primo ordine dei muri laterali e l’abside con la cappella nella quale si venera il corpo incorrotto della Santa Eustochia.
Crollò interamente il soffitto provocando la grave perdita degli affreschi eseguiti nel 1736 dal pittore messinese Letterio Paladino e raffiguranti l’Assunzione delle Vergine.
L’attuale edificio, realizzato in cemento armato entro il 1934, fu progettato da Francesco Barbaro, Ing. Capo dell’Ufficio Tecnico Arcivescovile, che riprodusse nelle linee generali l’architettura originale riutilizzando tutti gli elementi recuperati dalle macerie per funzioni decorative.
La facciata, inquadrata da lesene, presenta un bel portale in pietra sormontato da un timpano aggettante e da un’elegante finestra. All’ingresso si accede attraverso un’alta scalinata balaustrata a due rampe di ispirazione barocca. L’interno è ad unica navata, con quattro altari laterali collocati sotto archi e divisi da coppie di lesene. Il soffitto è a volta con finestroni ornati da stucchi.
Di grande effetto è la decorazione architettonica delle porte, delle finestre e dei sovrastanti balconcini del matroneo, chiusi da grate panciute in ferro battuto.
L’originario paramento marmoreo è stato in buona parte ricomposto specie per quanto riguarda gli altari laterali, ornati da raffinati
cherubini in marmo, e la magnifica cappella absidale in marmi intarsiati realizzati da maestranze messinesi in più fasi nel corso del Seicento.
Sull’altare maggiore è collocata la tela raffigurante la Vergine con il
Bambino e i santi Francesco e Chiara, dipinta nel 1658 dal messinese Giovan Battista Quagliata.
Tra le opere presenti in chiesa sono degni di nota il dipinto con San Francesco, eseguito da Michele Panebianco e proveniente dalla chiesa di Santa Chiara, e quello raffigurante San Biagio, datato 1931, del pittore messinese Gaetano Corsini .
All’interno, lungo il percorso che dalla chiesa conduce alla cappella della santa, è stato allestito un piccolo museo con alcuni manufatti rappresentativi del ricco corredo di argenterie e paramenti sacri testimoni dell’antico splendore del monastero.
Saint Eustochia Church and Monastery Montevergine
SAINT EUSTOCHIA CHURCH AND MONASTERY MONTEVRGINE
Messina
The Monastery was founded in 1457 by the will of the noble Esmeralda Eustochia Calafato (1434-1485) who was canonized in Messina on the 11th June 1988 by Pope Giovanni Paolo II and whose body is exposed in the church. The complex with the annexed church, was rebuilt in the mid-17th century, designed by Nicola Francesco Maffei and Andrea Suppa and completed by Antonino Maffei. Then , because of many earthquakes and the anti-Spanish revolts , it suffered different changes. The monastery and part of the church were destroyed by the earthquake in 1908, the roof collapsed causing the loss of frescoes by the painter from Messina , Letterio Palladino(1691-174, showing the phases of the Vergin Assumption. By a design of the engineer Barbaro in 1934 it was rebuilt reproducing the original architecture using some ancient stones and in view of improving decorations. The façade is marked by a high staircase in Baroque style and an imposing portal in stone surmounted with an elegant window. In the interior areas, it can be seen the apse covered with original marbles, , the main altar, painted in 1658 by Giovan Battista Quagliata from Messina depicting the Vergin with the Child and with Saint Francis and Chiara. Among the side altars, decorated with refine cherubins, it is worth noticing in an absidal chapel beautiful mosaics in marble done by artisans from Messina well known for their ability during the 16th century. Some paintings like Saint Francis by Michele Panebianco (19th century) and Saint Biagio by Gaetano Corsini (1931) both these painters were born in Messina. Inside, along the path that leads from the church to the chapel of the saint, it was set up a small museum with artifacts representing the rich array of silverware and vestments testifying to the old splendour of the monastery.
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