Le prime immagini dell’arrivo da Parigi della Iulia Florentina https://wetransfer.com/downloads/866340488e40859128c9ac80c44ab6f020250716092144/a84995ef897d217fb36ba3a9e36b666420250716092144/9a54ba?t_exp=1752916904&t_lsid=d4d9f5c8-c995-40f2-836f-704952ff0e4d&t_network=email&t_rid=ZW1haWx8Njc0MDU0N2ViNjM1NTFjNmY2NDAyOTA3&t_s=download_link&t_ts=1752657704
Comunicato Stampa
Ritorna e per sempre in Italia l’Epigrafe di Iulia Florentina – Era al Louvre di Parigi. La Francia la restituisce all’Italia!
L’esposizione inizierà Venerdì 18 Luglio – Museo Diocesano di Catania – Via Etnea, 8.
Inaugurazione della mostra Revelare Agata Rivive Iulia – ritorno a Catania dell’epigrafe di Iulia Florentina dal Louvre di Parigi dopo 200 anni!
Francesco Finocchiaro (Direzione Nazionale Archeoclub d’Italia ) : “L’epigrafe è arrivata in questi minuti. Il pubblico potrà ammirarla da Venerdì. E’ una rara testimonianza della prima comunità cristiana a Catania. Ritorna per sempre in Italia e dopo 200 anni l’epigrafe di Iulia Florentina : era al Louvre di Parigi. L’epigrafe di Iulia Florentina fu ritrovata nel 1730 nella proprietà di campagna di Ignazio Rizzari, ubicata a Catania agli inizi di via Androne. La lapide rappresenta la prima testimonianza sicuramente databile oggi pervenuta della presenza a Catania del cristianesimo e del culto dei martiri, tra cui sant’Agata e sant’Euplio”.
I reperti archeologici che ritornano in Italia come avvenne per la Venere di Morgantina!
Angelo Perri (Presidente Archeoclub d’Italia sede di Paternò) : “Iulia è una bambina in odore di santità, afferisce alla realtà storica di un cristianesimo che muove i primi passi nell’area etnea”.
Ora si punta al rientro in Italia di altri importanti reperti archeologici come ad esempio gli Argenti di Paternò!
Rosario Santanastasio (Presidente Nazionale di Archeoclub d’Italia) : “I tanti reperti devono rientrare in Italia come gli stessi Argenti di Paternò, conservati al Pergamonmuseum di Berlino”.
” Ritorna per sempre in Italia, l’epigrafe detta di Iulia Florentina. Era al Louvre di Parigi. E’ un importante documento per la conoscenza della prima comunità cristiana di Catania. In essa si parla della piccola Iulia Florentina, nata pagana e battezzata in punto di morte a Hybla, l’attuale Paternò. La parte più importante è però l’informazione che segue, cioè che dopo la morte il suo corpo su trasferito a Catania e sepolto “vicino alle tombe dei martiri”. Questa informazione farebbe pensare che l’area del rinvenimento, dove scavi archeologici avevano messo in luce una vasta area cimiteriale extraurbana, possa essere stata anche il primo luogo di sepoltura e di culto dei martiri catanesi, che pur non citati, potrebbero comprendere anche Agata ed Euplio..
A testimonianza di questo, stanno anche due importantissimi ritrovamenti archeologici, effettuati nella stessa zona, che hanno riportato alla luce i resti di due edifici di culto.
Abbiamo impiegato 200 anni ma finalmente ritorna in Italia l’epigrafe di Iulia Florentina : era al Louvre di Parigi. L’Italia la riporta in Patria e per sempre”. Lo ha affermato Francesco Finocchiaro della Direzione Nazionale di Archeoclub d’Italia!
La storia!
“Il 17 luglio 2025, alle ore 18:00, si terrà presso il Museo diocesano di Catania, l’inaugurazione della mostra dal titolo “Revelare. AGATA | rivive | IVLIA”. La mostra è stata allestita per celebrare il rientro a Catania della lapide di Iulia Florentina, che dal 1825 è conservata nei magazzini del Museo del Louvre e che d’ora in poi rimarrà in deposito presso il Museo diocesano di Catania. L’epigrafe di Iulia Florentina fu ritrovata nel 1730 – ha continuato Finocchiaro – nella proprietà di campagna di Ignazio Rizzari, ubicata a Catania agli inizi di via Androne. L’iscrizione, definita dallo storico Peter Brown “uno dei resti più commoventi della tarda antichità”, racconta l’eccezionale storia di Iulia, una bimba di diciotto mesi nata a Hybla, l’odierna Paternò, e seppellita a Catania “davanti alle porte dei martiri”. La lapide rappresenta la prima testimonianza sicuramente databile oggi pervenuta della presenza a Catania del cristianesimo e del culto dei martiri, tra cui sant’Agata e sant’Euplio”. Lo ha annunciato Francesco Finocchiaro della Direzione Nazionale di Archeoclub d’Italia!
Il ritorno!
” Il ritorno della lapide a Catania, fortemente auspicato da Mons. Luigi Renna, Arcivescovo Metropolita di Catania, è stato reso possibile grazie al contributo della prof.ssa Cristina Soraci, docente di Storia romana e di Storia della Sicilia antica all’Università di Catania, della dott.ssa Grazia Spampinato, Direttrice del Museo diocesano, e di Mons. Antonino La Manna, Vicario episcopale per la Cultura dell’Arcidiocesi di Catania. Ancora una volta l’Archeoclub d’Italia è promotore e sostenitore di iniziative che hanno lo scopo di valorizzare l’identità culturale e il rientro dei reperti archeologici sparsi nel mondo come fu per la Venere di Morgantina. Ma questa è anche una storia tenerissima – ha continuato Finocchiaro – di una bambina, della sua famiglia convertita, del mistero della sepoltura fuori da Hybla Major, forse all’epoca una città ancora fortemente pagana. Iulia Florentina riapre – con il rientro della lapide originale – un nuovo ambito di ricerca che sembrava scomparso e rimette in evidenza la necessità di approfondire la storia di una città ancora poco conosciuto che può riservare grandi sorprese, e dimostra come la collaborazione tra associazioni, università e chiesa cattolica possono raggiungere risultati inaspettati. Ci aspettiamo questo, adesso, per Hybla (Paternò) ”.
Il progetto museografico è stato curato dagli architetti Giuseppe Amadore, Giovanna Cannata e Francesco Finocchiaro, quest’ultimo della Direzione Nazionale dell’Archeoclub d’Italia. Una proposta espositiva che ha lo scopo di emozionare lo spettatore, proiettandolo in un’atmosfera di intima contemplazione.
La mostra si inserisce nel solco delle iniziative culturali e divulgative, di significativa diffusione mediatica, organizzate negli ultimi anni dall’Archeoclub d’Italia – sede di Ibla Major, nonché dal Kiwanis club – sedi di Paternò e di Catania Est, volte a valorizzare l’importanza che l’iscrizione di Iulia riveste per la storia di Paternò, l’antica Hybla Major e del territorio etneo.
C’è grande soddisfazione per questo risultato scientifico e didattico. Un lavoro che ha radici antiche, dal prof. Santo Mazzarino negli anni ’50 a Mons. Gaetano Zito – più recentemente – che ha desiderato fortemente il rientro della lapide di Iulia. Oggi, nella chiesa di Santa Maria dell’Alto sull’acropoli di Hybla Major a Paternò, in via Androne a Catania e al Museo Diocesano di Catania saranno presenti i segni evidenti di questa storia, la testimonianza della prima cristianità, forse anche il mistero della sparizione e la grazia del ritorno..
“Iulia è una bambina in odore di santità, afferisce alla realtà storica di un cristianesimo che muove i primi passi nell’area etnea. Una bambina che unisce Hybla Major (Paternò) – ha dichiarato Angelo Perri, Presidente della sezione Archeoclub d’Italia a Paternò, che ha promosso qualche anno fa gli incontri culturali e le partnership con Angelo Corsaro, Lorenzo Asero ed Elio Garozzo, esponenti locali ed europei del Kiwanis etneo – e Catina (Catania), dopo secoli di dimenticanza”.
Devono rientrare in Italia tanti reperti! Ora gli Argenti di Paternò che sono a Berlino!
“I tanti reperti devono rientrare in Italia come gli stessi Argenti di Paternò, conservati al Pergamonmuseum di Berlino – ha affermato Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale di Archeoclub d’Italia – e in questo senso l’associazione è impegnata in diversi fronti, sostenendo le sedi locali virtuose con grande passione”.
Per Interviste –
Francesco Finocchiaro – Direzione Nazionale Archeoclub d’Italia – Tel 333 – 3203214.
Rosario Santanastasio – Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia – Tel 333 239 3585.
Giuseppe Ragosta – Addetto Stampa Nazionale Archeoclub D’ Italia – Tel 392 5967459.