Per le Giornate Europee dell’Archeologia – Domenica 16 Giugno – Presentazione per la prima volta, in Sicilia, dei reperti archeologici in grado di raccontare lo svolgimento della vita ai piedi dell’Etna dal V secolo d.C.
Nel link video scoperte – foto scoperte – intervista https://wetransfer.com/downloads/8cd0531293c2edf5192958bc24eb9d4320240616142959/4e764d17e5399531c7985d7b844c15ad20240616143018/1c66e4
Mariarosaria Grasso (Archeologa e Presidente ArcheoClub D’Italia Area Ionica – Etnea ) : “E’ venuta alla luce la parte di epoca bizantina di quello che potrebbe essere un complesso monumentale paleocristiano. Potrebbe essere parte del Complesso Monumentale di Papa Gregorio Magno. Queste testimonianze testimoniano una Basilica risalente all’epoca bizantina che potrebbe essere parte del più ampio Complesso Monumentale di Papa Gregorio Magno. Della possibile esistenza sappiamo grazie ad un passo di una lettera dell’epistolario di Papa Gregorio Magno il quale scrive al Vescovo Secondino, Vescovo di Taormina, parlando di un Monastero sopra Mascali. Gli stessi reperti come lucerne, anfore, potrebbero raccontarci lo svolgimento della vita ai piedi dell’Etna nel V secolo d.C. ma ora sono in corso restauri e studi. Questi scavi sono stati possibili grazie alla collaborazione tra Archeoclub D’Italia sede Area Ionico – Etnea, Soprintendeza BB.CC.AA. di Catania, e Comune di Mascali, con il prezioso supporto dell’ INGV. Il supporto dell’INGV è stato fondamentale. Infatti sono state realizzate delle prospezioni georadar ad opera dei tecnici Valerio Materni e Vincenzo Sapia .della Sezione di Roma2 dell’INGV”.
Rosario Santanastasio (Presidente Nazionale Archeoclub D’Italia ) : “Stiamo parlando di un risultato straordinario. Siamo dinanzi ad uno scavo, in prossimità di una chiesetta, sull’Etna, nel cuore di un borgo a testimonianza del contributo concreto, pratico, vivo che la nostra associazione con le quasi 200 sedi in tutta Italia, fornisce ogni giorno alla valorizzazione di tutto il patrimonio culturale”.
” Potremmo essere all’alba di un borgo risalente ad un periodo che andrebbe da circa 1400 anni da a 1100 anni fa. A Mascali, sull’Etna, c’è un sito fondamentale per capire i popoli come vivevano ai piedi dell’Etna.
E’ venuta alla luce la parte di epoca bizantina di quello che potrebbe essere un complesso monumentale paleocristiano. Sono venute alla luce anche lucerne, anfore che testimoniano la vita quotidiana delle genti etnee proprio di quel periodo. Gli scavi hanno portato alla luce inizialmente un tratto di un imponente canale per la conduzione delle acque ricoperto da lastroni in pietra lavica.Abbiamo portato alla luce un pavimento in coccio pesto che è stato ritrovato anche all’interno della chiesa medioevale e paleocristiana. Non dobbiamo dimenticare che la campagna di scavo si sta svolgendo nei pressi della chiesetta medievale di Nunziata di Mascali, frazione di Mascali sull’Etna. Vorrei evidenziare come anche queste piccole chiese possano riservare grandi sorprese. E’ probabile che ci siano collegamenti. L’obiettivo dello scavo reso possibile grazie alla collaborazione tra Soprintendenza, Archeoclub e Comune è quello di delimitare meglio, dal punto di vista dell’estensione e della cronologia, l’intero complesso che si presenta come uno dei più grandi e importanti dell’area. Qui siamo nelle terre appartenute a Papa Gregorio Magno. Queste testimonianze potrebbero raccontarci di una possibile Basilica risalente all’epoca bizantina. Questa Basilica potrebbe essere parte del più ampio Complesso Monumentale di Papa Gregorio Magno. Della possibile esistenza sappiamo grazie ad un passo di una lettera dell’epistolario di Papa Gregorio Magno il quale scrive al Vescovo Secondino, Vescovo di Taormina, parlando di un Monastero sopra Mascali. Queste testimonianze potrebbero appartenere a quel Complesso Monumentale. Ovviamente sui reperti sono in corso restauri e studi. Ricordiamo che lo scavo recente ha portato alla luce queste interessanti testimonianze, ma nello stesso sito c’è anche un mosaico pregevolissimo, sempre di epoca bizantina del V – VI sec, d.C. e la sua unicità consiste nel fatto che proviene da una Basilica Paleocristiana. E’ un unicum per quanto riguarda l’area ionico – etnea e gran parte della Sicilia. Abbiamo una testimonianza che parla dei possedimenti della madre di Papa Gregorio Magno che qui avrebbe avuto un Monastero. Un’ipotesi, ma tutta da provare è che queste strutture potrebbero riferirsi al Monastero di Papa Gregorio Magno o comunque a questa presenza dell’Archeologia. Ringrazio la Soprentendente, architetto Donatella Aprile e la Responsabile dello scavo,Angela Merendino”. Lo ha dichiarato Mariarosaria Grasso, archeologa e Presidente dell’Archeoclub D’Italia Area Ionico – Etnea
Ma ecco i dettagli dell’operazione resa possibile grazie alla rete di collaborazione tra Soprintendenza – INGV – Comune di Mascali e Archeoclub D’Italia.
“Alle pendici dell’ Etna, fra le nere sciare e il turchese del mare Ionio, sorge il borgo di Nunziata. Qui, nelle terre che forse appartennero a papa Gregorio Magno, i volontari di Archeoclub d’ Italia, nell’ ambito di una Convenzione siglata con Soprintendeza BB.CC.AA. di Catania, e Comune di Mascali, con il prezioso supporto dell’ INGV, stanno continuando a scavare nel sito archeologico della Nunziatella, uno scrigno prezioso che conserva le antichissime tracce del Cristianesimo primitivo. I meravigliosi mosaici della basilica paleocristiana – ha dichiarato Mariarosaria Grasso, archeologa e Presidente dell’Archeoclub D’Italia Area Ionico – Etnea – gli affreschi di epoca normanna con il Cristo Pantocratore, gli oggetti della vita quotidiana, anfore, lucerne, tegole, raccontano la devozione millenaria della gente Etnea. Magari potremmo essere all’alba di un borgo risalente ad un periodo che andrebbe da circa 1400 anni da a 1100 anni fa. Un sito fondamentale per capire i popoli come vivevano ai piedi dell’Etna. Non dimentichiamo che il vulcano si è formato con un processo che ha avuto inizio ben 570.000 anni fa. I reperti risalgono al V – VI secolo d.C. e dunque potranno contribuire alla conoscenza di quelli che erano i costumi quotidiani del tempo”.
Fondamentale il supoporto dell’INGV con le prospezioni georadar.
“Il supporto dell’INGV è stato fondamentale. Infatti sono state realizzate delle prospezioni georadar ad opera dei tecnici Valerio Materni e Vincenzo Sapia, Stefano Branca .della Sezione di Roma2 dell’INGV. Ma lo scavo è particolarmente interessante. In questo luogo, dove lo sguardo spazia senza soluzione di continuità dall’Etna a Taormina e alle acque turchesi del mare Ionio, sorge l’area archeologica della Nunziatella. Il sito archeologico della Nunziatella, vive senza soluzione di continuità da epoca tardoromana ad oggi e vede affiancate una Basilica Paleocristiana monoabsidata di V/VI d. C. e una chiesa medievale dedicata a Santa Maria Annunziata. L’edificio religioso più antico conserva uno splendido pavimento a mosaico figurato policromo di epoca tardo-romana (V/VI sec. d.C.). Gli scavi si stanno concentrando in quest’area. Le indagini di questi ultimi mesi – ha contunuato Mariarosaria Grasso, archeologa e Presidente dell’Archeoclub D’Italia Area Ionico – Etnea – hanno portato alla luce inizialmente un tratto di un imponente canale per la conduzione delle acque ricoperto da lastroni in pietra lavica. Successivamente sono stati intercettati i resti di un muro che corre parallelo alla parete meridionale della chiesa per oltre nove metri. Il muro presenta sulla facciata interna uno spesso strato di intonaco e alla base un piano pavimentale in cocciopesto. Di tale struttura resta da definire il collegamento, con la vicina basilichetta paleocristiana. Lo scavo ha restituito numerosi frammenti di materiali fittili, tegole e vasellame, databili tra il VI ed il IX secolo d. C. che testimoniano la frequentazione ininterrotta dell’area ricca di sorgenti di acqua e quindi adatta all’insediamento umano fin da epoca remota”.
La vincente collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Culturali di Catania.
“Di recente, una convenzione siglata tra la Soprintendenza ai Beni culturali di Catania, il Comune di Mascali e dall’ Archeoclub d’Italia, sede comprensoriale area ionico-etnea, ha portato ad una ripresa delle indagini archeologiche. La convenzione, autorizzata dall’Assessorato Regionale Beni culturali e dell’Identità Siciliana – ha concluso la Grasso – si è avvalsa della collaborazione dell’ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio etneo di Catania, che ha fornito la datazione al Carbonio 14 dei frammenti ossei di due sepolture localizzate nell’area adiacente alla chiesa della Nunziatella e di altri frammenti ossei di animali recuperati all’interno dello scavo. Attraverso questa tecnica geofisica non distruttiva è stato possibile ottenere immagini ad alta risoluzione di strutture sepolte propedeutiche alla realizzazione dei saggi di scavi archeologici”.
Archeoclub c’è ed è nelle grandi città e nei piccoli borghi.
“Stiamo parlando di un risultato straordinario. Siamo dinanzi ad uno scavo, in prossimità di una chiesetta, sull’Etna, nel cuore di un borgo – ha commentato Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia, in modo entusiasta – a testimonianza del contributo concreto, pratico, vivo che la nostra associazione con le quasi 200 sedi in tutta Italia, fornisce ogni giorno alla valorizzazione di tutto il patrimonio culturale. Quello di Mascali è l’ennesimo modello virtuoso di uno scavo che vede in campo direttamente ArcheoClub D’Italia al fianco della Soprintendenza, dell’Ingv e del Comune di Mascali. Un particolare ringraziamento va alla sede Archeoclub D’Italia Area Ionico – Etnea, alla Presidente Mariarosaria Grasso e ai nostri volontari! ”.
Per Interviste –
Mariarosaria Grasso – Presidente ArcheoClub D’Italia sede Area Ionico Etnea – Tel 347 226 1874.
Ines Torrisi – Vice Presidente ArcheoClub D’Italia – Area Ionica – Etnea Tel 340 – 5071607.
Giuseppe Ragosta – Addetto Stampa Nazionale Archeoclub D’ Italia – Tel 392 5967459.