Dopo lo stop dovuto al Covid, ritornano i Campi estivi dell’Archeoclub d’Italia a Venezia nell’isola del Lazzaretto Nuovo.
I Campi sono sempre stati un fiore all’occhiello per l’Archeoclub d’Italia, associazione nazionale che nel 2021 ha celebrato i 50 anni dalla sua fondazione.
Nato a Roma nel 1971 come Centro di documentazione archeologica da parte di alcuni studiosi con scopi soprattutto divulgativi, l’Archeoclub si è diffuso in tutta la penisola con centinaia di sedi locali che hanno fatto del proprio territorio la base operativa per la conoscenza, tutela e valorizzazione dell’immenso patrimonio archeologico, storico-artistico, architettonico e ambientale italiano. In collaborazione con le Istituzioni, l’Archeoclub ha promosso in Italia una serie di attività di volontariato, proponendo, in certi casi, anche nuovi modi di partecipazione e di gestione di aree archeologiche o monumenti a volte ritenuti dalle amministrazioni periferici o secondari. Un ruolo importante di formazione, soprattutto per i giovani, hanno svolto i Campi di ricerca, organizzati a livello locale e nazionale: dal Lazio, alla Toscana, alle Marche, alla Sicilia, al Veneto e nelle altre regioni d’Italia, le attività estive sono sostenute da apposite convenzioni e accordi ministeriali con scambi interregionali e internazionali.
A Venezia i Campi Archeoclub sono iniziati nel 1988 con le prime attività di recupero dell’isola del Lazzaretto Nuovo nella Laguna nord. Dopo anni di abbandono, grazie ad un’esperienza di impegno civile e di volontariato unica nel suo genere, quest’isola è oggi pienamente recuperata e ormai diventata un’area storica e naturalistica di grande rilievo nella Laguna, visitata da migliaia di persone ogni anno, praticamente a costo zero per l’amministrazione pubblica. A seguito di un Protocollo d’intesa con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, da una ventina d’anni l’Archeoclub ospita nella stessa isola anche un Deposito per materiali archeologici di provenienza lagunare della Soprintendenza SABAP- MiBACT. In più di trent’anni, i Campi estivi a Venezia hanno visto parecchie migliaia di giovani avvicinarsi al mondo dei Beni culturali per conoscere temi e argomenti di grande fascino, vivendo per alcuni giorni in Laguna esperienze dirette, sul campo, a stretto contatto con gli “addetti ai lavori”. Giunti quest’anno alla XXXIV edizione, sono articolati in una serie di attività che vanno dall’archeologia al restauro, all’antropologia, all’ambiente.
Campo Scuola di Archeologia
Workshop – Archeologia Sperimentale, Restauro CERAMICA 18 – 22 settembre 2023
Gli intensi rapporti commerciali tra Venezia e i paesi del Mediterraneo nei secoli hanno garantito alla città non solo la circolazione di beni ma anche la trasmissione di conoscenze e di tecnologie. Gli oggetti in ceramica sono fra i principali prodotti e veicoli capaci di raccontare le caratteristiche delle diverse epoche.
La ceramica veneziana è uno dei temi più affascinanti e concreti per conoscere il ruolo di cerniera fra Oriente ed Occidente che ha reso unica Venezia.
Nei manufatti dei “boccaleri” veneziani sono testimoniati gli stili e i motivi della storia dell’arte: dal gusto bizantino alle decorazioni tipiche del gotico, alla ritrattistica cinquecentesca.
Argomenti principali: storia della ceramica, classi e tecnologie; morfologia e disegno; decorazione; uso del tornio, la tecnica del “graffito”; la ceramica veneziana nel corso dei secoli; classificazione e catalogazione.
Dallo scavo al laboratorio: classificazione, pulizia, conservazione e restauro dei reperti ceramici.
Visite guidate a musei e collezioni a Venezia e in Laguna con imbarcazioni tradizionali.
Età minima: anni 18.
Il workshop si svolge dalle ore 9 alle ore 18
quota di partecipazione 200 euro (è compreso il pranzo)
è possibile partecipare al workshop anche risiedendo in isola (con integrazione di 50 euro al giorno).