A fine nota stampa i contatti e una sintesi degli eventi.
Comunicato Stampa
E’ tutto pronto per Chiese Aperte – Domani – Domenica 12 Maggio in tutta Italia dalle ore 9 la 30esima edizione di Chiese Aperte ideata e organizzata da Archeoclub D’Italia!
La riscoperta delle grandi opere nelle chiese delle grandi città e dei piccoli borghi italiani!
Archeoclub D’Italia consegnerà e piantumerà la Leucocarpa, Olivo Bianco della Madonna, per ogni sito, salvandola dall’estinzione!
Nei luoghi ci saranno esperti, storici dell’arte.
Nel link la foto – gallery https://wetransfer.com/downloads/f2bc5c808ee95f600701699a754b590320240510132255/cf67f74647078a942e5fa3559f2dffdd20240510132313/815e16
Nel secondo link le chiese di Cefalù https://we.tl/t-QcbKuXezFp
Rosario Santanastasio ( Presidente Nazionale Archeoclub d’Italia) : “La Leucocarpa, Olivo Bianco, era a rischio estinzione. L’archeologa Anna Rotella, l’ha ritrovata e attraverso gli innesti è stato possibile riprodurla. Domani la piantumeremo in prossimità delle chiese protagonisye di Chiese Aperte. Vedremo chiese del IX secolo, ma entreremo in Monasteri, Conventi, cappelle che sono anche chiuse al pubblico e interne a palazzi nobiliari come nel caso di Apice, in Campania o di Sulmona in Abruzzo. A L’Aquila le quattro chiese chiuse per il terremoto del 2009. Ben 200 eventi, 200 escursioni, 200 luoghi, 200 siti che sono meno conosciuti. Eventi alle porte di Roma ad esempio in Val Di Comino e a Terracina ”.
Tutto il calendario di Chiese Aperte è sul sito www.archeoclubitalia.org
“Domani, Domenica, 12 maggio avremo in tutta Italia la trentesima edizione di “Chiese Aperte”. Siamo dinanzi ad un grande successo di Archeoclub D’Italia. Più di 200 saranno le escursioni, in tutto il Paese, per far conoscere il patrimonio culturale che si trova nelle chiese, alcune chiuse da tempo, altre in piccoli borghi della nostra Italia. Apriremo le chiese alla conoscenza e alla fruizione pubblica, con la collaborazione dei nostri Soci e il coinvolgimento di studenti, studiosi, confraternite, volontari, ecc. E così, come avviene da diversi anni, oltre alla conoscenza storica e architettonica degli edifici di culto, estenderemo la nostra attenzione anche ai manufatti che vi sono contenuti, con un approfondimento storico artistico di queste opere e degli autori che le hanno realizzate. Quest’anno sarà un evento nell’evento. In Italia rischiavamo di perdere una pianta importante che è la Leucocarpa, nota come ulivo bianco della Madonna. Si tratta di una pianta che veniva coltivata nei secoli scorsi per favorire la produzione dell’olio con il quale alimentare le lampade delle chiese. Con l’arrivo dell’energia elettrica, questa pianta è andata nel dimenticatoio e per molto tempo non è stata più coltivata. Una nostra archeologa, Anna Rotella, è riuscita a ritrovarne un esemplare e fare in modo che venisse piantumata nelle chiese. In questo modo la Luococarpa, utile alla biodiversità della quale l’Italia è ricca, è stata salvata. Prevediamo di piantarla presso tutte le chiese che saranno protagoniste di Chiese Aperte 2024”. Lo ha annunciato Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale Archeoclub D’Italia.
Il 12 Maggio – Chiese Aperte in tutta Italia!
Tanti gli eventi, organizzati da Archeoclub D’Italia. Spicca ad esempio anche Pisa, in Toscana con l’apertura della Chiesa di San Paolo a Ripa D’Arno
“A Pisa ad esempio visiteremo la Chiesa di San Paolo a Ripa D’Arno. Parliamo di una chiesa menzionata già dal 1032, salvata da una serie di dissesti strutturali. Al suo interno ci sono opere del 1396 a firma dell’artista Turino Vanni, ma anche 15 epigrafi sepolcrali e celebrative del XII secolo. In Umbria, a Todi, ammireremo la chiesa di San Giuseppe dei Falegnami che rappresenta la più antica Istituzione della Città di Todi, documentata già nel 1282. Saremo dinanzi ad un bellissimo esempio di arte barocca, con marmi policromi e numerosi dipinti in ogni angolo dell’abside e della navata. All’interno della Chiesa si potranno ammirare dipinti che raccontano la vita di San Giuseppe, dal matrimonio fino alla morte. Degna di particolare nota è la Pala d’Altare, dipinta nel 1623 dal pittore Andrea Polinori che rappresenta Giuseppe, Maria e il bambino nella vita quotidiana del falegname espressa con toni intimistici e molto delicati. All’interno del piccolo complesso ecclesiastico – ha continuato Rosario Santanastasio – dalla semplice pianta rettangolare e ad unica navata, si erge la cappella di Santa Maria in Egitto, eretta dal falegname Cristoforo Crescimbeni, che ne dispose il passaggio alla Confraternita nel suo testamento del 1655”.
Tanti gli eventi in Puglia!
“In Puglia molteplici escursioni, ad esempio a Manduria entreremo nella chiesa e Convento di San Francesco del XV secolo. Il primo nucleo della chiesa e del convento risalgono al 1474 e ammireremo il bellissimo chiostro quattrocentesco, con colonne, pavimentazione originarie e con dipinti su intonaco del XVIII sec. L’ex refettorio, che si affaccia sul chiostro,è arricchito da dipinti su intonaco, realizzati da pittori locali ed al momento è oggetto di restauro. Visiteremo la mostra di paramenti sacri. In Italia c’è un borgo che si chiama Bitetto con 11.000 abitanti. Il complesso risale al 1598 ed è stato anche scuola o Caserma del Comando militare ed ancora Convalescenziario militare. Molto interessanti le opere pittoriche tardo-barocche conservate all’interno della chiesa. Il pavimento maiolicato del presbiterio mostra ancora – ha continuato Santanastasio – nei punti meno usurati dal calpestio, l’originaria brillante policromia che caratterizza le losanghe quadrilobate con fogliame e grappoli d’uva, cui si alternano raffigurazioni di rose. Ma a Bitetto visiteremo anche la chiesa di Santa Maria La veterana, molto bella con 1000 anni di storia. Il complesso sacro sorge nella periferia meridionale dell’abitato ed è tradizionalmente noto come L’Annunziata. Parte superstite di un importante casale fortificato altomedievale, la chiesa è ubicata in una porzione di territorio frequentato sin dall’Età del Bronzo. Ricostruito tra il 1294 e il 1302, ampliando una fabbrica sacra preesistente di cui si ha notizia da una Charta datata febbraio 959, il complesso sacro sarebbe di fondazione benedettina come si dedurrebbe dal ritrovamento del pregevole capitello a stampella, in marmo bianco, databile tra il X e l’XI secolo. Indubbia è la sua funzione di santuario mariano, luogo di particolare devozione popolare per gli abitanti di Bitetto e le genti limitrofe che vi affluivano, soprattutto, per invocare la protezione della Madre divina sui bambini nel giorno della celebrazione della Vergine Annunziata. Nella piazzetta antistante la chiesa, nel dicembre 2008, è stato collocato il prestigioso bronzo alato raffigurante il mitico Icaro. L’opera, realizzata e donata dal famoso scultore newyorkese Greg Wyatt, rivitalizza il contesto storico e culturale nel quale è inserita e idealmente auspica all’intero sito il meritato respiro internazionale”.
Ma saranno tutti i territori dell’Italia a partecipare. Nelle Marche eventi a Comunanza, Corinaldo, Morrovalle, Ripatransone e non solo. Eventi anche in Sicilia, Calabria, Puglia.
“Ad esempio nelle Marche tanti eventi. A Corinaldo la Madonna dell’Addolorata, con il Monastero Femminile costruito nel 1555 come Monastero Femminile. Il monastero arrivò ad ospitare sino a 72 monache che entravano in clausura portando una dote che poteva variare tra i 200 e i 300 scudi. Evento a Montegiorgio, a Morravalle, a Ripatransone. Andremo alla scoperta di Monasteri, Conventi, ma anche cappelle che spesso sono chiuse in quanto appartenenti anche congreghe. Ben 200 eventi in tutta Italia, in 200 borghi, in 200 luoghi. Nel Lazio in Val Di Comino, visiteremo la Chiesa di San Simeone Profeta ad Alvito, in Val di Comino, un vero e proprio tesoro d’arte, che custodisce al suo interno una pinacoteca ricca di capolavori del Settecento napoletano. L’interno della chiesa, in stile barocco – ha dichiarato Santanastasio – è stato impreziosito nel 1721 con un magnifico soffitto ligneo e una grande pala d’altare raffigurante la Presentazione al Tempio, opera di Francesco Sacco del 1738. Sull’altare maggiore si trova invece una pala di soggetto simile, ma di fattura più antica, attribuita ad Andrea Solario detto Lo Zingaro (XV-XVI secolo). La lunetta superiore, aggiunta successivamente, è opera di un altro pittore locale del Settecento, Gaspare Capricci, che ha realizzato anche le pregevoli copie delle opere di Jouvenet che adornano la cappella della Madonna di Loreto. Nella settima cappella, degna di nota è la bellissima tela copia della Madonna del Rosario di Luca Giordano. Tra le altre pale d’altare, ricordiamo: Maria Maddalena in riposo (scuola napoletana, copia di un quadro di Nicolas Régnier conservato alla Kunsthistorisches Museum di Vienna, metà ‘600) ed ancora Anime salvate dall’Eucarestia (scuola dello Stanzione, fine ‘600) o la Sacra Famiglia (scuola del Solimena, fine ‘700) • Sant’Anna ed altri Santi (scuola caravaggesca napoletana, ‘700) e ancora la Madonna del Carmine (scuola di Luca Giordano) Sulle massicce alzate del mobilio della Sacrestia sono conservate due Crocifissioni, in splendide cornici del Settecento. La chiesa vanta inoltre opere di validissimi ebanisti del Settecento: a Catarinozzi si deve il monumentale organo, mentre a Giovanni Ergenberg il Coro per 12 Canonici (1760). Del XIX secolo sono invece il pulpito e il sottostante confessionale”.
Tanti eventi in Sicilia come a Cefalù.
A Cefalù, il fonte battesimale della Cattedrale, realizzato in pietra locale, ma anche la chiesa di San Pasquale Baylòn. A Floridia, in provincia di Siracusa, ma anche a Paternò.
“Fuori dai circuiti convenzionali del turismo e delle mura antiche che delimitano il centro storico della città, la chiesa di San Pasquale Baylòn si trova ad angolo di un trafficato incrocio di assi viari uno di accesso al Lungomare Giardina e l’altro come via d’uscita dalla città. La costruzione della chiesa risale alla metà del XVIII secolo circa, quando cioè i frati Francescani Riformati, che agli inizi del secolo erano finalmente giunti a Cefalù su iniziativa del vescovo Matteo Muscella stabilendo un primo cenobio nella contrada della Gallizza, decidono di avvicinarsi alla città fondando un nuovo e più grande convento. La scelta cadde su uno dei santi dell’Ordine più venerato ed elevato all’onore degli altari appena da qualche decennio, San Pasquale Baylòn, canonizzato da papa Alessandro VIII nel 1690. L’interno della chiesa è rimasto praticamente intatto nelle immagini e nei decori. Lo spazio si presenta con una essenziale pianta rettangolare, in cui il presbiterio si evidenzia soltanto per il gradino che lo separa dall’aula, su cui in origine dovevano insistere delle balaustre, e per il semplice arcone che restringe lo spazio – ha affermato Fortunata Flora Rizzo, Vice Presidente Nazionale Archeoclub D’Italia e Referente Archeoclub D’Italia – sulla cui chiave spicca un piccolo scudo con l’emblema francescano. Al centro, entro la nicchia inserita in un’edicola classicheggiante con timpano curvo, è la bella statua lignea della Madonna delle Grazie. Spicca, appena sotto l’edicola, la grande Custodia eucaristica in legno intagliato. Opera certamente di un frate intagliatore, che la realizza nel 1768, essa si inserisce nell’ampia produzione sei-settecentesca delle custodie eucaristiche francescane e si distingue per i delicati intagli a rocaille, ma soprattutto per l’uso nei decori della madreperla, che la accomuna alla custodia gemella della chiesa riformata di Collesano, datata 1763, e a quella del santuario dell’Ecce Homo di Calvaruso. Completano il percorso visivo del presbiterio alcuni dipinti, quattro dei quali rappresentano partendo da sinistra: la Porziuncola, l’Apparizione di San Francesco a San Pasquale Baylòn, La Vergine che consegna la regola a San Francesco e l’Apparizione di Gesù bambino a Sant’Antonio da Padova, forse disposti oggi in modo confuso rispetto al progetto originario. Al centro della volta è invece affrescato un riquadro lacunoso con l’Incoronazione della Vergine”.
Il Fonte Battesimale e il sarcofago in pietra lumachella.
“A Cefalù vedremo il Fonte Battesimale del XII secolo e realizzato con la pietra lumachella di Cefalù. Il sarcofago, in pietra lumachella, accoglie le spoglie mortali di Ottaviano Preconio, 41mo vescovo di Cefalù (1578-1587). Sul coperchio è scolpito ad altorilievo lo stemma del vescovo, promotore del primo sinodo diocesano. Al centro della cassa due angeli sorreggono un cartiglio con l’epitaffio funebre. Al fianco sinistro della cassa è scolpita, sempre ad altorilievo, una croce patente indicante la posizione della testa del defunto. Il sarcofago – ha affermato Fortunata Flora Rizzo, Vice Presidente Nazionale Archeoclub D’Italia e Referente Archeoclub D’Italia – arricchito inferiormente da una coppia di foglie d’acanto, era in origine sorretto da due leoni scolpiti e posto nel vano della porta, oggi riaperta, che dal corpo traverso immetteva nel chi ostro.
A Floridia, in provincia di Siracusa. La chiesa di Sant’Anna fu costruita nei primi anni dell‘Ottocento sulle fondamenta della Chiesa di Santa Flora, crollata durante il grave sisma del 1693. La cappella di Santa Flora era il più antico luogo di culto floridiano. Il nome della chiesa è visibile per la prima volta in un libro dei defunti in relazione al seppellimento di tre soldati disertori, passati per le armi dagli spagnoli nell’ottobre del 1719. Così la chiesa di Santa Flora diventa la chiesa di Sant’Anna, in cui il quadro che raffigurava Santa Flora venne sostituito dalla statua lignea della Madre della Vergine, oggetto di culto e devozione popolare. Il soffitto della Chiesa è composto da stupendi affreschi del pittore Scalia di Rosolini, anche l’altare maggiore, raffigurante “L’ultima cena” è un importante opera di Scalia, in essa è stata effettuata un intervento di restauro che ha riportato in luce lo splendore dei colori dell’affresco dell’altare, l’intervento è stato effettuato circa 10 anni fa. Invece le pareti sono adornate da meravigliosi affreschi del floridiano Guardo, un artista locale. La leggenda popolare narra che nei dipinti siano raffigurati cittadini floridiani che a seguito di grazie ricevute, hanno immortalato membri della loro famiglia negli affreschi della chiesa”.
A Palermo la chiesa Inglese.
“A Palermo la chiesa Inglese della Santa Croce. Durante il XIX secolo la presenza inglese a Palermo era considerevole. Molti imprenditori, infatti, decidono di trasferirsi dall’Inghilterra alla Sicilia investendo su di essa. La conseguenza di tale fenomeno determina anche la diffusione della religione anglicana a Palermo. La chiesa testimonia proprio il passaggio di signorie anglosassoni in città. Inizialmente, i riti venivano tenuti all’interno di un’ala di palazzo Lampedusa – ha proseguito la Rizzo – successivamente due imprenditori inglesi decisero di finanziare la costruzione di una chiesa. Le famiglie Ingham e Whitaker nel XIX secolo fondano a loro spese, a Palermo, di fronte alla loro residenza (oggi Grand Hotel et de Palmes) una chiesa che servisse alla celebrazione delle funzioni anglicane e collegano i due edifici attraverso un corridoio sotterraneo. Il progetto venne stilato dall’architetto londinese William Barber e dall’architetto Henry Christian, genero di Joseph Whitaker. Per la costruzione dell’edificio le due famiglie si affidarono alla ditta di Giuseppe e Salvatore Casano, coordinati dalla direzione del colonnello Henry Yule, ma lo fanno realizzare con la precisa volontà di riprodurre un vero e proprio stile britannico, quindi importano porte, finestre, vetri decorati e pavimenti da varie ditte inglesi.
A Paternò la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, sulla collina storica, antistante il piazzale del Cimitero Monumentale di Paternò, via degli Svevi. La chiesa risale al XVII secolo”.
In Abruzzo, a Sulmona, entreremo in una cappella privata del Palazzo Corvi – Zazzara del XVIII secolo. A L’Aquila visita alle quattro chiese ancora chiuse per il terremoto del 2009.
“A Sulmona, in Abruzzo, la grande possibilità di visitare la cappella privata del Palazzo Corvi – Zazzara del ‘700. La cappella privata si trova al piano nobile del Palazzo Corvi-Zazzara – ha concluso la Rizzo – che si estende su una vasta area del centro storico di Sulmona compresa tra corso Ovidio, vico del Vecchio, vico dell’Arco e via Roma. Il palazzo attuale, frutto di edificazioni successive, è contraddistinto da cinque unità: la prima, di origine cinque-secentesca, su vico del Vecchio; la seconda – adiacente alla prima ed aperta sul medesimo asse viario – ricostruita nella seconda metà del XVIII secolo, in seguito al terremoto del 1706 (è la porzione di fabbricato in cui insiste la cappella); la terza, più bassa, ricostruita nel secolo scorso; la quarta, costituita dal monumentale edificio ottocentesco che si affaccia lungo corso Ovidio e via Roma. Negli anni ’90 del Novecento gli ambienti del piano nobile del palazzo sono stati sottoposti ad un accurato restauro che ha consentito il recupero di gran parte della originaria decorazione settecentesca, costituita da stucchi, dorature e dipinti a tempera. Descrizione: La cappella si apre sulla sinistra di un piccolo vano con la volta ornata da una cornice centrale dorata a foglie di oro zecchino, che racchiude frammenti dipinti forse a tema mitologico o allegorico; l’interno della cappella, molto semplice, presenta un altare in pietra, al di sopra del quale è un dipinto raffigurante un Cristo Portacroce, mentre sulla destra si trova rappresentata una Madonna e sull’altro lato pochi resti pittorici non interpretabili”..
Per interviste:
Fortunata Flora Rizzo, Vice Presidente Nazionale di Archeoclub d’Italia e referente evento “Chiese Aperte 2021” – Tel 338 – 931 0216.
Rosario Santanastasio – Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia – Tel 333 2393585.
Giuseppe Ragosta – Addetto Stampa Nazionale Archeoclub D’ Italia – Tel 392 5967459.
Ecco una sintesi dei luoghi e degli eventi – tra i 200! A fine nota stampa anche i riferimenti di Flora Rizzo – Referente Chiese Aperte e Giuseppe Ragosta – Addetto Stampa che sono a disposizione della stampa per mettere in contatto con il territorio.
ABRUZZO – Sulmona – AQ – visite alle cappelle private dei palazzi nobiliari – Palazzo Corvi Zazzara, Palazzo Mazzara, Palazzo Alicando Ciufelli, del XVIII secolo. Contatti – Alessandro Bencivenga – Presidente Archeoclub D’Italia di Sulmona – Tel 328 – 6117090.
Spoltore – visita alla Chiesa di San Panfilo Spoltore Intra Moenia del XVIII secolo. Contatti – Giulio De Collibus 328 – 336 6115
Moscufo – visita alla Chiesa di Santa Maria del Lago del XII secolo. Contatti – Giulio De Collibus – Presidente Archeoclub D’Italia sede di Pescara – Tel 328 – 336 6115
L’Aquila – bellissima escursione alle quattro chiese danneggiate dal terremoto del 2009. Si tratta della chiesa di San Giusta, Santa Maria Paganica, San Marciano e San Pietro, nella speranza di vederle, a breve anche all’interno. Escursione con esperti in storia dell’arte, foto di come erano etc… Contatti – Maria Rita Acone – Presidente Archeoclub D’Italia sede de L’Aquila – Tel 340 – 252 2184.
Pianella – visita alla Chiesa Extra Moenia di Santa Maria Maggiore – Contatti Flora Rizzo – Vice Presidente Nazionale Archeoclub D’Italia – Tel 338 – 9310216.
Catignano – visita alla Chiesa della Natività – ore 16 – 18 – Contatti Flora Rizzo – Vice Presidente Nazionale Archeoclub D’Italia – Tel 338 – 9310216.
CALABRIA –
Ad Amaroni – provincia di Catanzaro – visita alla chiesa di Santa Barbara Vergine e Martire – del XVIII secolo. Contatti Flora Rizzo – Vice Presidente Nazionale Archeoclub D’Italia – Tel 338 – 9310216.
A Parghelia – visita al Santuario della Madonna di Porto Salvo – Contatti Anna Rotella – archeologa – Vice Presidente Archeoclub D’Italia sede di Vibo Valentia – Tel 338 – 30 26710.
IN CAMPANIA –
APICE – visita alla Cappella di San Marco – La Cappella di S. Marco è una cappella gentilizia situata a piano terra del Castello dell’Ettore di Apice. La sua fondazione risalirebbe al XV. La Cappella viene citata nella prima descrizione del castello del 1626. Contatti Alessio Errico – Presidente Archeoclub D’Italia Tel 340 – 8736850.
Alife – Visita al Santuario Madonna della Grazia dalle ore 10 – Contatti – Michele Martucci Coordinatore Archeoclub D’Italia Campania – Tel 333 – 306 6682.
Nel LAZIO
Ad Alvito – provincia di Frosinone – visita alla Chiesa di San Simeone del XVI secolo. Contatti Flora Rizzo – Vice Presidente Nazionale Archeoclub D’Italia – Tel 338 – 9310216.
Vicalvi – provincia di Frosinone – visita al Convento di San Francesco del XIII secolo. Contatti Flora Rizzo – Vice Presidente Nazionale Archeoclub D’Italia – Tel 338 – 9310216.
Terracina – visita alla chiesa dell’Addolorata del XVIII secolo – contatti Tel 335 – 693 7489.
Nelle Marche tanti eventi.
Corinaldo – visita alla Chiesa della Madonna dell’Addolorata del XVIII secolo. Archeoclub D’Italia di Corinaldo – Tel 333 – 329 94224.
Jesi – visita alla chiesa di San Marco – XIII secolo – – Contatti Flora Rizzo – Vice Presidente Nazionale Archeoclub D’Italia – Tel 338 – 9310216.
Montegiorgio –visita alla chiesa di San Michele Arcangelo del XIII secolo – contatti Archeoclub D’Italia Montegiorgio – Tel 340 – 3378724.
Morrovalle – visita alla chiesa della Vergine Lauretana – del XX secolo – contatti Nazarena Acquaroli – Presidente Archeoclub D’Italia sede di Morrovalle – tel 338 9376511
Ripatransone – visita alla Cappella della Madonna di San Giovanni – XVII secolo – contatti – Donatella Donati – Presidente Archeoclub D’Italia sede di Ripatransone.
EVENTI IN PUGLIA –
A Lucera – visita alla chiesa di Santa Caterina ed ex Convento delle Celestine. Chiesa di San Gaetano – – Contatti Flora Rizzo – Vice Presidente Nazionale Archeoclub D’Italia – Tel 338 – 9310216.
Acquaviva delle Fonti – visite alla chiesa di San Michele Arcangelo – Santa Chiara – Santa Maria dell’Immacolata – contatti Flora Rizzo – Vice Presidente Nazionale Archeoclub D’Italia – Tel 338 – 9310216.
A Bitetto – visita alla chiesa di San Domenico dell’XI secolo – – Contatti Flora Rizzo – Vice Presidente Nazionale Archeoclub D’Italia – Tel 338 – 9310216.
A Corato – visita alla chiesa di Maria Santissima dell’Incoronata del XVII secolo –- Contatti Flora Rizzo – Vice Presidente Nazionale Archeoclub D’Italia – Tel 338 – 9310216.
A Manduria – visita alla chiesa e Convento di San Francesco del XV secolo. – Contatti Flora Rizzo – Vice Presidente Nazionale Archeoclub D’Italia – Tel 338 – 9310216.
EVENTI in SICILIA.
A Belpasso – visita alla chiesa di Sant’Anna del 1800. – Contatti Flora Rizzo – Vice Presidente Nazionale Archeoclub D’Italia – Tel 338 – 9310216.
A Cefalù – visita alla chiesa di San Pasquale Baylòn – del XVIII secolo. Ma anche al fonte battesimale della Cattedrale realizzato in pietra locale. – Contatti Flora Rizzo – Vice Presidente Nazionale Archeoclub D’Italia – Tel 338 – 9310216.
A Floridia – visita alla Chiesa di Sant’Anna del XVIII secolo – – Contatti Flora Rizzo – Vice Presidente Nazionale Archeoclub D’Italia – Tel 338 – 9310216.
A Palermo – visita alla chiesa Holy Cross sita a Palermo in via Roma, n. 469. Partecipazione degli allievi del Liceo Artistico “E. Catalano” di Palermo in qualità di Ambasciatori d’arte nell’ambito del progetto PCTO dal titolo “La Belle Époque a Palermo”. – Contatti Flora Rizzo – Vice Presidente Nazionale Archeoclub D’Italia – Tel 338 – 9310216.
A Paternò – visita alla chiesa di Santa Maria delle Grazie del XVII secolo – Contatti Archeoclub D’Italia Francesco Finocchiaro – Tel 333 – 320 3214.
EVENTI IN UMBRIA.
A TODI – visita alla chiesa di San Giuseppe dei Falegnami – del XIII secolo – – Contatti Flora Rizzo – Vice Presidente Nazionale Archeoclub D’Italia – Tel 338 – 9310216.
EVENTI IN TOSCANA.
A PISA importante evento con visita a Chiesa di San Paolo a Ripa D’Arno del XII secolo, da poco restaurata – – Contatti Flora Rizzo – Vice Presidente Nazionale Archeoclub D’Italia – Tel 338 – 9310216.
A Livorno – visita alla Chiesa di San Benedetto in Piazza XX Settembre – – Contatti Flora Rizzo – Vice Presidente Nazionale Archeoclub D’Italia – Tel 338 – 9310216.
Fortunata Flora Rizzo, Vice Presidente Nazionale di Archeoclub d’Italia e referente evento “Chiese Aperte 2021” – Tel 338 – 931 0216.
Giuseppe Ragosta – Addetto Stampa Nazionale Archeoclub D’ Italia – Tel 392 5967459.