Crollo Torre dei Conti a Roma – piena vicinanza alla famiglia dell’operaio specializzato Octay Stroici che ha perso la vita e a tutti coloro che sono stati colpiti mentre lavoravano.
Rosario Santanastasio (Presidente Nazionale Archeoclub D’Italia):“ E’ il giorno del lutto! Esprimiamo piena solidarietà. Il pensiero va agli operai coinvolti, all’operaio che ha dato la vita per tutelare un sito culturale, alle Forze dell’Ordine impegnate sul campo, al Corpo dei Vigili del Fuoco.
Siamo dinanzi ad un fatto che ci impone una riflessione su quanto sia importante un piano di censimento dei beni culturali abbandonati e che per un motivo o per un altro potrebbero essere a rischio e valutare quanto siano recuperabili”.
Francesca Brancaccio (architetto, esperta in conservazione dei beni culturali, consigliera Archeoclub D’Italia sede di Roma 3):“ In questo momento il consiglio direttivo ICOMOS Italia di cui anche faccio parte, oltre che di quello di Archeoclub Roma è riunito e si discute sullo specifico del restauro e della messa in sicurezza di edifici e di siti di interesse patrimoniale. Il restauro e la messa in sicurezza di edifici presistenti sono operazioni complesse e delicate che richiedono procedure amministrative, tempi e risorse adeguate!”.
Lucia Foderà (archeologa, specializzata anche in archeologia classica, Presidente Archeoclub D’Italia sede di Roma 3) :“ Ci siamo mai soffermati a pensare alla fortuna che c’è concessa ogni giorno? All’importanza che questi monumenti si siano conservati attraverso i secoli in piccola parte? Ebbene si, i beni culturali non sono mai integri, sono frammenti del passato resistiti attraverso i secoli, “pezzetti di memoria”, che l’archeologo stratigrafo, come un contadino della storia, deve proteggere e analizzare. Sono un bene da donare alle future generazioni!”.
“Archeoclub D’Italia esprime piena solidarietà alla famiglia dell’operaio che ha perso la vita nel crollo della Torre dei Conti a Roma ed è l’ennesima morte sul lavoro. In questo caso si muore per lavorare alla messa in sicurezza di un sito culturale. Il pieno apprezzamento va anche al Corpo dei Vigili del Fuoco e a tutte le Forze dell’Ordine.
Siamo dinanzi ad un fatto che ci impone una riflessione su quanto sia importante un piano di censimento dei beni culturali abbandonati e che per un motivo o per un altro potrebbero essere a rischio e valutare quanto siano recuperabili. La Torre dei Conti era stata eretta nel IX secolo dalla famiglia Conti di Anagni e la torre è stata fortificata nel 1203 su iniziativa di Papa Innocenzo III ed è stata più volte danneggiata da vari terremoti. Giorgio Vasari, grande storico dell’arte, attribuì il disegno dell’edificio allo scultore e architetto Marchionne Aretino. Torre dei Conti è dunque una torre di epoca medievale e di questa Torre, oggi, vediamo solo il basamento perchè all’origine, con ogni probabilità, doveva superare i 50 – 60 metri. Il suo uso è mutato nel tempo, in quanto prima doveva rappresentare il potere ecclesiastico e tutelare le processioni papali da San Pietro al Laterano, poi in seguito è stata utilizzata come fienile. Anche il grande Francesco Petrarca l’ha citata nelle sue lettere, nota come Torre Maggiore o Torre Secura!”. Lo ha dichiarato Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia.
“Sono momenti drammatici per chi si occupa di beni culturali e di patrimonio. Drammatici perché si pensa agli operai che sono stati coinvolti nel crollo parziale della Torre dei Conti nel cuore di Roma. In questo momento le autorità stanno indagando per disastro colposo e lesioni colpose, sono in corso sopralluoghi e saranno disposte consulenze tecniche per ricostruire la dinamica e accertare le cause del crollo.
In questo momento il consiglio direttivo ICOMOS Italia di cui anche faccio parte, oltre che di quello di Archeoclub Roma – ha affermato Francesca Brancaccio, architetto, tra i massimi esperti di restauro in Italia, in conservazione dei beni culturali, consigliera Archeoclub D’Italia sede Roma 3, consigliera di Icomos Italia, Consiglio Internazionale dei Monumenti e dei Siti – è riunito e si discute sullo specifico del restauro e della messa in sicurezza di edifici e di siti di interesse patrimoniale.
Una Torre della Roma medievale, che è stata dimora e fortezza di famiglie baronali e autorità ecclesiastiche, già crollata per terremoti e modificata da restauri nel corso dei secoli, poi diroccata e abbandonata,
Il primo impegno, la priorità è salvare le vite umane. Sulle responsabilità dei crolli, saranno le indagini a ricostruirle.
Un solo messaggio può e deve essere lanciato in linea generale, ed è valido universalmente.
Il restauro e la messa in sicurezza di edifici presistenti sono operazioni complesse e delicate che richiedono procedure amministrative, tempi e risorse adeguate.
In alcuni casi i tempi che si richiedono, gli strumenti e i mezzi a disposizione di amministrazioni, progettisti e imprese non sono sempre compatibili ed adeguati alle necessità ed alle peculiarità del patrimonio culturale.
Si è in presenza di materiali fragili, logorati, consumati o trasformati da incuria, abbandono, dal passare del tempo, che devono essere conservati, protetti e valorizzati con strumenti, tempi e mezzi adeguati.
Ci vuole massima cura, studio, attenzione, ci vuole il tempo necessario e ci vogliono tutti i mezzi indispensabili per non mettere in pericolo vite umane e scongiurare qualsivoglia distruzione della materia antica”.
Archeoclub D’Italia sede Roma 3 ricorda che solo il 17% dei musei italiani ha dichiarato di avere avuto adeguamenti sismici, dati Istat!
“E’ crollata la monumentale, inespugnabile, indistruttibile, Torre de’ Conti, meraviglioso esempio delle case torri-della Roma Medievale. La torre è resistita attraverso i secoli a terremoti, restauri, abbandoni e sventramenti, tra la fine dell’Ottocento e gli anni Trenta del Novecento – ha affermato Lucia Foderà, archeologa, esperta in archeologia classica e Presidente Archeoclub D’Italia sede di Roma 3 – ma è in parte crollata proprio ora, il 3 Novembre 2025, perché? La cultura non può essere un lusso da riservare ai periodi di prosperità economica. Ci siamo mai soffermati a pensare alla fortuna che c’è concessa ogni giorno? All’importanza che questi monumenti si siano conservati attraverso i secoli in piccola parte? Ebbene si, i beni culturali non sono mai integri, sono frammenti del passato resistiti attraverso i secoli, “pezzetti di memoria”, che l’archeologo stratigrafo, come un contadino della storia, deve proteggere e analizzare. Sono un bene da donare alle future generazioni.
I nostri siti culturali sono sicuri ma secondo i recenti dati ISTAT, solo il 17% dei musei italiani ha dichiarato di aver avuto adeguamenti sismici. La Costituzione Italiana pone la tutela del patrimonio storico ed artistico, fra i propri principi fondamentali. Non è però solo una questione di carenza di fondi. Ricordo che il restauro della Torre de’ Conti è costato 6,9 milioni di euro. Ad ogni cosa bisogna applicare un criterio, ed ai beni culturali, nel 2025, manca ancora il criterio della priorità. Sogno un futuro in cui la cultura avrà un ruolo fondamentale e non sarà più relegata ad un pericoloso isolamento autoreferenziale, perché nessuna cultura può vivere se cerca di essere esclusiva”.
Per interviste:
Francesca Brancaccio – archeologa esperta in conservazione beni cultuali – consiglio direttivo Archeoclub d’Italia Roma 3 e Consiglio Direttivo ICOMOS – Tel 339 – 898 2722.
Lucia Foderà – archeologa – Presidente Archeoclub d’Italia sede Roma 3 – tel 329 – 945 6808!
Rosario Santanastasio – Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia – Tel 333 239 3585.
Giuseppe Ragosta – Addetto Stampa Nazionale Archeoclub D’ Italia – Tel 392 5967459.
