Il futuro è nei borghi! Il futuro è nei piccoli centri! Il futuro può essere l’Appennino ferito dal terremoto del 2016!
Rosario Santanastasio (Presidente Nazionale Archeoclub d’Italia) : “Nei borghi di tutto l’Appennino che, attraversa gran parte dell’Italia, abbiamo migliaia di siti culturali, chiese! C’è l’identità del Paese. Non abbandoniamo le frazioni dove siamo nati, dove siamo cresciuti. L’irrecuperabile trasformiamolo in un museo del ricordo, affinché le prossime generazioni possano conoscere e comprendere che la nullità, la distruzione, arrivano dalla non prevenzione”.
“Non abbandoniamo i borghi del Centro Italia colpiti dal sisma! Non abbandoniamo i centri storici dell’Appennino! La storia è piena di piccole migrazioni di popoli, di genti spostatasi di qualche chilometro ma senza abbandonare i propri luoghi ed in alcuni casi trasformandoli in musei della memoria. La proposta è che quando le frazioni siano irrecuperabili possano ritornare a vivere come musei del ricordo in grado di insegnarci la lezione della non prevenzione. La non prevenzione porta al nulla, alla distruzione di un patrimonio urbanistico, ma soprattutto della storia, della nostra identità. L’appello è ai giovani : non abbandonate i vostri luoghi anzi lanciate idee per renderli più vivibili, più belli e per esserci! Trasformiamo i luoghi non recuperabili in musei del ricordo dove il tempo sembrerebbe essersi fermato e recuperiamo tutto ciò che è possibile recuperare. Rendiamo vivi i borghi perchè i centri storici dell’Appennino conservano un patrimonio culturale non secondario ai grandi centri e hanno un potenziale infinito anche per il futuro dei ragazzi. Noi stiamo lavorando alla digitalizzazione dei borghi, all’inserimento dei centri storici anche in una piattaforma museale che possa renderli sempre più appetibili”. Lo ha affermato Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale di Archeoclub d’Italia rilanciando il dibattito sui borghi del Centro Italia a nove anni dal sisma del 2016!
Agosto 2016 – Agosto 2025!
“Alle ore 3 e 36 del 24 Agosto, una scossa di terremoto di grado 6.0, con epicentro tra i comuni di Accumoli e Arquata del Tronto diede inizio alla sequenza sismica del Centro Italia Amatrice – Norcia – Visso. Due potenti repliche avvennero il 26 di Ottobre con epicentri al confine umbro – marchigiano, tra i comuni della provincia di Macerata di Visso, Ussita e Castelsantangelo sul Nera. Il 30 Ottobre del 2016 è stata registrata la scossa più forte, di magnitudo momento 6.5 con epicentro tra i comuni di Norcia e Preci, in provincia di Perugia. Il 18 Gennaio del 2017 avvenne una nuova sequenza di quattro scosse di magnitudo superiore a 5. L’insieme degli eventi causò 41.000 sfollati, 388 feriti, 303 morti. Nei comuni di Amatrice e Arquata del Tronto si raggiunsero danni elevati. Ben 140 sono stati i comuni colpiti. Per molte frazioni siamo ancora lontani dal loro recupero, molti siti culturali non sono stati ancora recuperati e a causa del terremoto molte frazioni sono state abbandonate. Non lasciamo ruderi, ma creiamo musei della memoria, recuperiamo il patrimonio culturale e sociale. Facciamo vivere le frazioni e i borghi”.
Per interviste:
Gilberto Pambianchi – (docente Università di Camerino e già Presidente Nazionale dell’Associazione Italiana Geomorfologie – geologo – Comitato Tecnico Scientifico Nazionale – Archeoclub D’Italia) – Tel 320 – 438 1396.
Rosario Santanastasio – Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia – Tel 333 239 3585.
Giuseppe Ragosta – Addetto Stampa Nazionale Archeoclub D’ Italia – Tel 392 5967459.