Nel link il borgo di Calascio https://www.transfernow.net/dl/20250420j9MQRwXX
Comunicato Stampa
Viviamo i borghi sempre e non solo a Pasquetta! Nel link elenco borghi per Primavera nei Borghi del 27 Aprile Primavera nei Borghi con Archeoclub d’Italia – Archeoclub d’Italia
Rosario Santanastasio (Presidente Nazionale Archeoclub d’Italia):“Viviamo i borghi nei giorni pasquali, bene a Pasquetta, ma anche durante le altre giornate. E viviamo soprattutto le tradizioni che rappresentano il reale valore identitario dei nostri territori. Il 27 Aprile, subito dopo Pasquetta, avremo la Primavera nei Borghi in tutta Italia. al borgo di Grottole, in Basilicata, dove ad accogliere e accompagnare saranno i volontari di Archeoclub d’Italia sede di Matera, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Grottole. Nelle Marche, con i volontari della sede Archeoclub d’Italia di Comunanza visita al Centro Storico a “Un Castello sul fiume Aso”. Il nostro slogan sarà :“Conoscere la bellezza e promuovere la ricchezza ambientale e architettonica. E ancora nelle Marche il borgo di Pievefavera con circa 1600 abitanti o ancora Trecchina in Basilicata che è definito il borgo – giardino”.
“ Viviamo i borghi, viviamo le piccole frazioni di città! Sono luoghi ricchi di storia e di storie. Viviamoli nei giorni santi, viviamoli per la Pasquetta ma anche in altre occasioni. Il 27 Aprile, in tutta Italia avremo “Primavera nei Borghi d’Italia” per conoscere la bellezza e promuovere la ricchezza ambientale e architettonica. Visita ad esempio al borgo di Grottole, in Basilicata, dove ad accogliere e accompagnare saranno i volontari di Archeoclub d’Italia sede di Matera, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Grottole. Nelle Marche, con i volontari della sede Archeoclub d’Italia di Comunanza visita al Centro Storico a “Un Castello sul fiume Aso”. Il nostro slogan sarà :“Conoscere la bellezza e promuovere la ricchezza ambientale e architettonica”. In Campania, a Pietrelcina, visita guidata del borgo antico, e al Palazzo De Tommasi -Bozzi, sede di Archeoclub d’Italia di Pietrelcina. Il nucleo antico, denominato Castiello è sorto intorno al XII sec. ed ospita i luoghi natali di Padre Pio e, in cima, la suggestiva chiesetta di Sant’Anna. Primavera nei Borghi anche a Furci, in Abruzzo. Nel quadro della giornata nazionale degli Archeoclub, prevista per domenica 27, passeggiata storico – archeologica nel borgo antico di Furci con i volontari della sede Archeoclub d’Italia di Furci”. Lo ha affermato Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale Archeoclub d’Italia.
Escursioni in tutta Italia, nei borghi e frazioni meno conosciute!
“Aperture di siti culturali meno conosciuti e spesso chiusi al pubblico. Il 27 Aprile avremo la Primavera nei Borghi. Borgo, inteso anche come frazione e dunque avremo anche piccoli centri storici dell’Appennino, oppure delle zone alpine e comunque del Nord Italia, dove, in compagnia di esperti – ha affermato Maria Rita Acone, Referente Nazionale di Archeoclub d’Italia per la Primavera nei Borghi – ci sarà la possibilità di camminare da una frazione all’altra entrando in siti culturali meno conosciuti e spesso chiusi al pubblico. Molti dei borghi d’Italia hanno conservato effettivamente caratteristiche che possono rispondere alle aspettative di chi vorrà visitarli e scoprirli”.
Ed ecco una sintesi di alcuni dei principali eventi! Nel Lazio i borghi di Hermada ma anche Ferentino.
“Non tutti sanno che in Italia c’è un borgo che si chiama Hermada e lo vedremo nell’ambito della Primavera nei Borghi, il 27 Aprile. Il Borgo Hermada di Terracina è situato a circa 8 km a nord-ovest della città e si può facilmente raggiungere sia dalla S.S. Appia che dalla S.S. Pontina 148. La sua costruzione, che risale al 1935, è parte integrante della struttura storica della bonifica integrale della Pianura Pontina avviata dallo Stato negli anni ‘20-’30 del Novecento, ne costituisce l’estremo lembo orientale e, insieme a Borgo Vodice e a Borgo Montenero, realizzati nello stesso periodo ma appartenenti ad altri Comuni, ne rappresenta l’esito ultimo e più avanzato. Il Borgo fu progettato da Alfredo Pappalardo, ingegnere dell’Opera Nazionale Combattenti, integrando la nuova struttura urbana con il preesistente complesso agro-industriale di Macchia di Piano (la Riseria della Società Anonima Bonifiche Pontine di Roma), realizzato nel triennio 1925-1927. Il suo nome (assegnato nel 1934) deriva dal Monte Ermada nel Carso (attuale Comune di Duino Aurisina, in Provincia di Trieste) e ricorda la 10a e l’11a battaglia dell’Isonzo – ha affermato Venceslao Grossi, Presidente Archeoclub d’Italia sede di Terracina, nel Lazio – combattute dall’esercito italiano nel 1917 durante la I Guerra Mondiale. Il nuovo insediamento fu organizzato in un’area rettangolare, divisa in due settori con impianto viario ortogonale determinato dalla direttrice di Via Cesare Battisti e incentrati su due piazze con valore rispettivamente istituzionale ed economico-produttivo, seguendo i modelli urbani delle “Città di Fondazione” dell’Agro Pontino. In Piazza XXIV Maggio sono ancora presenti gli edifici dell’originario centro di Macchia di Piano, tra cui, in particolare, l’edificio della “Pileria”sul lato nord, poi trasformato nell’Ospedale Antimalarico del Borgo e, successivamente, in sede del Consorzio Agrario Provinciale (oggi, purtroppo, in grave degrado). In Piazza IV Novembre sono invece conservati alcuni degli edifici principali del Borgo Hermada, di architettura razionalista, come la chiesa di S. Antonio con il suo campanile “a pilastro”, la “Scuola rurale”, la “Dispensa”, la “Palazzina del Direttore”, il “Fabbricato delle abitazioni” e la “Torre del serbatoio”, mentre del tutto trasformato risulta oggi l’originario e complesso edificio delle “Regie Poste-Casa del Fascio-Dopolavoro”. Va inoltre ricordato, al centro della Piazza, il Monumento ai Caduti della II Guerra Mondiale, opera dello scultore Duilio Cambellotti inaugurata nel 1950”.
Ferentino con 26 siti culturali
“Ferentino, candidata con le altre Città Erniche quali Anagni, Alatri e Veroli, a capitale Italiana della Cultura 2028, sarà protagonista de La Primavera dei Borghi, Domenica 27 Aprile. Escursioni, trekking, cammini e passeggiate dal Teatro romano del II sec. d.C. in via di definitivo restauro a – Porta Sanguinaria che evidenzia le tre tipologie delle mura della Città, in basso quelle megalitiche IV sec.a.C., al centro le romane II sec. d.C. ed in alto quelle medioevali, o ancora dall’Abbazia di Santa Maria Maggiore del XII sec al Monumento di Aulo Quintilio Prisco magistrato romano del II sec.d.C., con esperti in beni culturali, guide abilitate. Ferentino è la città del Teatro Romano – ha annunciato Antonio Ribezzo, Presidente di Archeoclub d’Italia sede di Ferentino, nel Lazio – del II sec.d.C. che oggi è vero protagonista di rinascenza. Tra Via Antiche Terme e Via delle Torri di Porta Sanguinaria sono, infatti, visibili i resti di un teatro romano risalente all’epoca imperiale (traianea o adrianea): esso segue il declino naturale della collina, raggiungendo i 12 metri di altezza ed un diametro di 54 metri. Le strutture sono in parte a cielo aperto e in parte inglobate nelle abitazioni private che occupano la gradinata del suddetto teatro. Sono in luce la cavea – gradinata riservata al pubblico – e parte della scena – adibita agli attori. A Ferentino c’è Porta Sanguinaria! Ma il 27 Aprile saranno protagonisti anche i siti di Santa Maria Maggiore, il Testamento di Aulo Quintilio Prisco”.
In Calabria il 27 Aprile il borgo di Amaroni che oggi conta 1631 abitanti.
“Anche Amaroni, borgo calabrese di 1631 abitanti sarà protagonista de La Primavera nei Borghi di Archeoclub d’Italia. Tutti coloro i quali parteciperanno all’escursione saranno accolti dalla musica popolare in Piazza dell’Emigrante con musicisti che saranno in abiti d’epoca calabresi e ballo delle tarantelle con le pacchiane che vestiranno gli abiti tradizionali, antichi, del paese di Amaroni e visiteremo il Museo della Civiltà Contadina della famiglia Olivadoti – ha affermato Lorenzo Santanastasi, Presidente Archeoclub d’Italia sede di Amaroni, in Calabria – dove sarà possibile vedere gli antichi attrezzi e le macchine olearie in uso fino ai primi anni 60/70 del XX secolo. Ad Amaroni sarà possibile ammirare le antiche mura dell’ Abbazia di San Nicola delle Maliole fondata da San Luca di Melicuccà vescovo di Isola Capo Rizzuto ( KR ) nella seconda metà dell’ anno 1000 ( 1092 circa ). L’ abbazia era retta da monaci maroniti basiliani che seguivano la regola di San Basilio . Questa Abbazia, le cui mura sono state riportate alla luce fortuitamente a luglio 2024 dal proprietario del terreno a seguito di regolare pulizia della campagna ed il quale ha fatto alla nostra associazione regolare segnalazione e noi abbiamo dato immediata comunicazione alla Soprintendenza ( che il 30 luglio 2024 ha effettuato il sopralluogo ) ed al nostro sindaco, fu costruita prima nel periodo bizantino e successivamente ricostruita ( 1092 ) in epoca normanna da San Luca di Melicuccà che morì nella chiesa ( situata nell’ altura vicina ) di questa Abbazia il 10 dicembre 1114. Tale Abbazia è citata in un diploma di Ruggiero il normanno del 1096. Per il museo della civiltà contadina di proprietà della famiglia Olivadoti Antonio vedranno gli antichi attrezzi e macchine olearie in uso fino ai primi anni 60/70 del XX secolo”.
In Abruzzo – il 27 Aprile Calascio.
“Da Lady Hawke a Il nome della Rosa, c’è Calascio, borgo che da luogo sconosciuto è diventato meta di numerosi visitatori che cercano panorami emozionanti e le atmosfere dei due importanti film che lo hanno visto luogo protagonista. Si cerca la magnifica Rocca che guarda dai suoi 1460 metri di altitudine l’altopiano di Campo Imperatore e le più alte cime d’Abruzzo, si cerca il castello con il suo borgo arrampicato tra le rocce, feudo dei Piccolomini, che il National Geogrphic ha inserito nel 2019 tra i quindici castelli più belli del mondo. Oggi i residenti di Calascio non arrivano a cento ma – ha affermato Maria Rita Acone, Referente della Primavera nei Borghi di Archeoclub d’Italia – malgrado ciò, il borgo è vivo e ben tenuto e regala a chi ama antiche atmosfere e l’aspra natura dei monti momenti indimenticabili tra le case di pietra, circondati dal silenzio e dal rumore del vento che si infila tra i vicoli e ti segue nelle solitarie e faticose salite. E Calascio sarà protagonista della rassegna la Primavera nei Borghi, ideata da Archeoclub d’Italia, su tutto il territorio nazionale, Domenica 27 Aprile con passeggiate e trekking a partire dalle ore 9, in compagnia di esperti in beni culturali, archeologi, geologi, esperti in storia dell’arte che racconteranno e mostreranno siti culturali non sempre visitabili. Le scoperte nei vicoli! Oltre la Rocca questo angolo della montagna aquilana riserva altre sorprese per il visitatore attento e la sede de L’Aquila di Archeoclub d’Italia, in occasione dell’iniziativa, Primavera nei borghi, invita tutti coloro che amano luoghi che hanno saputo conservare nei vicoli e nelle architetture la loro lunga storia – ha continuato Acone – a visitare Calascio, il borgo capoluogo che sorge circa duecento metri più in basso del più famoso castello. È adagiato sul pendio di un alto colle, in vista di valli, catene di monti e di quei pascoli che hanno reso ricco nei secoli trascorsi questo territorio. Nelle passeggiate che proporremo visiteremo alcune delle tante chiese del paese che conservano affreschi trecenteschi, dipinti, cappelle signorili, prodotti pregevoli dell’artigianato locale come ad esempio un elegante portale del XVI secolo. Il borgo di Calascio la cui nascita risale all’alto medioevo, vanta ancora, malgrado i tanti terremoti subiti, case-torri e antiche scalinate, vie coperte per proteggersi dal freddo e dalla neve, piccoli giardini e piazze ricavate nei rari luoghi pianeggianti. Un borgo abitato per alcuni secoli da ricchi possidenti che hanno qui costruito palazzi importanti e di pregio ornati da logge e cortili, che hanno ospitato nei secoli personaggi di gran rilievo culturale come il pittore Teofilo Patini di cui si conservano due famose opere che ammireremo durante il percorso guidato”.
E sempre in Abruzzo, con Archeoclub d’Italia sede de L’Aquila, in collaborazione con il Comune di Spoltore e la Pro Loco “Terra dei 5 Borghi”, il 27 Aprile ci sarà la possibilità di visitare il borgo di Spoltore che conserva un centro storico delizioso e ricco di segreti architettonici e archeologici da scoprire!
In Basilicata il 27 Aprile si andrà alla scopera di Trecchina il paese – giardino.
“Trecchina è un comune del sud Basilicata, a pochi chilometri dalla costa tirrenica di Maratea. Viene definito il paese – giardino per la cura del verde e delle fioriture presenti in tutto il centro abitato. La visita, con Archeoclub d’Italia sede di Lauria – ha dichiarato Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale di Archeoclub d’Italia – si svolgerà nel borgo più antico della cittadina, guidati da esperti del luogo che metteranno in risalto le antiche origini greche. Nel periodo longobardo si edificò una roccaforte, su cui sorge l’attuale centro storico. Successive furono le dominazioni di Normanni, Svevi, Angioini, Aragonesi e Spagnoli. Interessante anche il dialetto trecchinese, influenzato dalla presenza di alcuni coloni di lingua galloitalica. Ci sarà Molfetta, in Puglia, con trekking naturalistico, culturale e archeologico lungo la fascia costiera a ponente del borgo marinaro di Molfetta, per conoscere: l’antico approdo medievale di Cala San Giacomo, i resti della Chiesa medievale di San Filippo e Giacomo tra storia ed architettura, l’Oasi naturale di Torre Calderina tra ambiente marino, biodiversità’ e specie faunistiche, i muretti a secco, la toponomastica costiera, la Torre cinquecentesca. A Rutigliano, ancora Puglia: visita guidata al borgo, con passeggiata attraverso lo sviluppo del Centro Storico: dal Castello alle Mura- visita alla Nullius Dioecesis di Santa Maria della Colonna e san Nicola”.
Tanti eventi nelle Marche come ad esempio a Corinaldo.
“ A Corinaldo il Palazzo Comunale è un notevole e imponente esempio di architettura neoclassica. Costruito su progetto dell’architetto Francesco Maria Ciaraffoni (Fano 1720 – Ancona 1802) tra il 1784 e il 1791 e sotto la direzione del capomastro Pietro Belli di Jesi, il Palazzo Comunale sorge sul luogo dove in precedenza si trovava il Palazzo Priorale, nonché numerose altre proprietà private acquistate per consentire la costruzione di un edificio dalla notevoli dimensioni. Del progettista, che si rifà agli esempi del Vanvitelli – ha annunciato Enrico Pierantognetti, Presidente di Archeoclub d’Italia sede di Corinaldo, nelle Marche – è stato scritto essere autore di opere caratterizzate da corrette proporzioni, sobrietà formale e linearità sintattica, peculiarità che, unitamente ad una non superficiale cultura artistica e aggiornamento stilistico, lo elevano di molto al di sopra del gruppo coevo dei “vanvitelliani” marchigiani. Un architetto non privo di originalità e gusto. Di lui Palazzo Milo in Ancona (1759); il convento di San Francesco a Fano (1762 – 1764); la chiesa del SS. Sacramento (1770 – 1776) e la chiesa e il convento di San Francesco delle Scale (1778 – 1780) ad Ancona; la chiesa di Santa Maria Assunta (1776 – 1783) a Barbara; il convento di S. Floriano dei minori conventuali (1781 – 1784) e il teatro Pergolesi (1790 – 1798) a Jesi. La visita del 27 aprile prossimo consentirà di conoscere e apprezzare la bellezza di questo straordinario monumento che l’Archeoclub di Corinaldo racconterà ai visitatori”.
Nelle Marche la possibilità di conoscere il borgo di Pievefavera.
“C’è il borgo di Pievefavera che conta 77 abitanti, frazione di Caldarola paesino di 1619. Lo si potrà vedere con guide ed esperti in beni culturali, il 27 Aprile nell’ambito della Primavera nei Borghi, organizzata da Archeoclub d’Italia. In questo borgo c’è un castello che si affaccia sul lago di Caccamo. Il borgo di Pievefavera è un luogo ricco di storia e fascino. La sua posizione strategica, a 450 metri su uno sperone roccioso sulla valle del Chienti, lo rendeva un punto di controllo importante per le vie di comunicazione. Le prime testimonianze storiche risalgono all’epoca romana – ha affermato Fiorella Paino, Presidente Archeoclub d’Italia sede Marca di Camerino, nelle Marche – come testimoniato dai resti di una villa rustica di età tardo imperiale e dai reperti archeologici oggi conservati nel locale antiquarium. Sviluppatosi in epoca medievale (XIII sec.), conserva ancora la struttura di ‘castel murato’ con tre cortine e quattro torri. Insieme ai vicini borghi di Bistocco e Valcimarra, faceva parte di una rete di castelli che controllavano la viabilità della valle sottostante. Durante il Medioevo, Pievefavera rivestì una notevole funzione religiosa, anche per la presenza di una pieve, ovvero una chiesa con giurisdizione su un vasto territorio circostante. Nei secoli XIV e XV, il borgo rientrò nelle pertinenze della famiglia da Varano, signori di Camerino e di un vasto territorio. Nel corso dei secoli, Pievefavera ha subito diverse trasformazioni, mantenendo però intatto il suo impianto medievale con strette vie e case in pietra. Oggi, Pievefavera si affaccia sul Lago di Caccamo, invaso artificiale realizzato nella seconda metà del XX secolo. L’abitato costituisce un borgo tranquillo e suggestivo, circondato da uliveti conosciuti per il cultivar Coroncina, olio molto apprezzato, ed è meta di visitatori che godono della sua bellezza storica e paesaggistica”.
Nelle Marche a Mondolfo il sarcofago più grande presente nelle Marche!
“A Mondolfo, sarà visitabile il Monumento Nazionale Abbazia di San Gervasio. Solo da pochi giorni ed esattamente nei primi di Aprile sono stati ultimati i lavori di riqualificazione che hanno comportato il recupero del piano pavimentale della cripta – ha dichiarato Alessandro Berluti, Presidente Archeoclub d’Italia sede di Mondolfo – ed il restauro del più grande sarcofago ravennate delle Marche oltreché il miglioramento dell’accessibilità al sotterraneo. E’ l’Abbazia altomedievale di San Gervasio, dalle origini paleocristiane e sorge a Mondolfo, nelle Marche, inserito tra i borghi più belli d’Italia. Il luogo più suggestivo è la cripta sorretta da un’unica colonna in marmo. Al centro della cripta c’è il più grande sarcofago di stile ravennate che sia presente nelle Marche e che esprime, nelle sue raffigurazioni, la fede dei primi cristiani. Infatti è incisa la Croce, ma anche sono incisi i pavoni, il labaro costantiniano, l’edera. Tradizione vorrebbe che tale sarcofago, risalente al VI sec., possa conservare il corpo di San Gervasio. In occasione della Primavera nei Borghi, in programma Domenica 27 Aprile, ma che a Mondolfo si svolgerà il giorno prima ed esattamente Sabato 26 Aprile, ci sarà la grande possibilità di visitare il Monumento, inoltre accompagnati da esperti in storia dell’arte e beni culturali”.
A Mondolfo il più grande sarcofago in stile ravennate, presente nelle Marche.
“A Mondolfo, nelle Marche, per “Primavera nei Borghi con Archeoclub d’Italia” sarà visitabile il Monumento Nazionale Abbazia di San Gervasio. Giornata davvero speciale quella di sabato 26 aprile 2025 per questo evento straordinario coordinato dalla sede locale dell’Archeoclub, col patrocinio del Comune di Mondolfo, che cade nella secolare data della festa annuale dell’Abbazia, ricorrente il sabato in albis, cioè il sabato dopo Pasqua. Dalle ore 15 alle ore 17 sarà possibile la visita libera al monumento nazionale – ha continuato Berluti – uno dei luoghi più antichi dell’intera chiesa senigalliese, da cui si irradiò il cristianesimo nell’intera Valcesano, potendovi ammirare il più grande sarcofago ravennate presente in tutta la Regione Marche, in una architettura legata alla stazione di posta di epoca romana di Ad Pirum Filumeni, sul luogo raffigurata dalla famosissima Tabula Peutingeriana, l’antico itinerario stradale di epoca romana di cui l’abbazia conserva una riproduzione a grandezza naturale. Due, poi, le visite accompagnate dai volontari al gioiello romanico della Valcesano il 26 aprile, aperto al pubblico a partecipazione libera e gratuita, senza prenotazione, con partenze gruppi alle ore 15,15 e ancora 16,15. Dall’abbazia, la visita potrà poi continuare liberamente a Mondolfo, uno dei borghi più belli d’Italia, fra arte, storia, tradizioni della città fortificata sul mare. Info: www.castellodimondolfo.it – www.comune.mondolfo.pu.it ”.
Per interviste:
Maria Rita Acone – Referente de La Primavera nei Borghi di Archeoclub d’Italia – Tel 340 – 2522184.
Rosario Santanastasio – Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia – Tel 333 239 3585.
Giuseppe Ragosta – Addetto Stampa Nazionale Archeoclub D’ Italia – Tel 392 5967459.